Occhi e neurodiversità: lo studio della pupilla e della retina nella diagnosi dei disturbi dello spettro autistico
Scopri come pupilla e retina offrono nuovi strumenti per la diagnosi precoce di autismo e ADHD grazie allo studio sul sistema visivo.
Ricerche recenti stanno evidenziando il potenziale del sistema visivo come finestra sulle patologie neurologiche, in particolare nei disturbi dello spettro autistico (ASD) e nel disturbo da deficit di attenzione e iperattività (ADHD). Uno studio pubblicato su Frontiers in Neuroscience ha rilevato anomalie nell’elettroretinogramma di soggetti con autismo e ADHD, suggerendo che la retina potrebbe offrire biomarcatori oggettivi per queste condizioni.
L’articolo che ha attirato la nostra attenzione riguardo questo argomento, è stato pubblicato su popsci.it
Tuttavia, secondo Paola Binda (Università di Pisa), la retina fornisce solo dati iniziali, non riflettendo l’elaborazione cognitiva degli stimoli. Per questo, l’attenzione si è spostata anche sulla pupilla, regolata da ampie aree cerebrali. Studi condotti dal suo team hanno mostrato che il diametro pupillare varia in modo diverso nei soggetti autistici, evidenziando una ridotta capacità del cervello di contestualizzare gli stimoli.
Questa ridotta contestualizzazione può spiegare ipersensibilità sensoriale, difficoltà nell’adattarsi a nuovi ambienti e comportamenti ripetitivi. La pupilla, quindi, emerge come strumento affidabile e non invasivo per analizzare i meccanismi cerebrali alla base dei disturbi del neurosviluppo.
Il sistema visivo, semplice da studiare ma profondamente collegato al cervello, potrebbe diventare un modello diagnostico e di ricerca cruciale per il futuro della neurofisiologia.
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