Con ptosi palpebrale si intende l’abbassamento eccessivo di una palpebra (ptosi monolaterale) o di entrambe le palpebre (ptosi bilaterale) fino a coprire l’iride e, nei casi più gravi, la pupilla.
E’ dunque evidente che questo disturbo non comporta solo un disagio da un punto di vista estetico ma anche un fastidio di ordine funzionale: l’abbassamento innaturale della palpebra può infatti limitare il campo visivo e, costringendo la persona affetta ad assumere una posizione particolare della testa per migliorare la visione, può dare origine ad altri disturbi di ordine postrurale nel tratto cervicale della colonna vertebrale.
Che cosa causa la ptosi palpebrale
La ptosi palpebrale è un inestetismo dell’occhio piuttosto comune specie fra gli anziani; la principale causa del disturbo è infatti da riscontrare nel naturale e progressivo indebolimento del muscolo elevatore della palpebra. Tuttavia, oltre al fattore età, le cause che possono portare alla ptosi palpebrale sono molteplici e vengono di norma raggruppate in tre categorie:
cause congenite: la persona nasce con un deficit nel muscolo elevatore della palpebra. Specie negli infanti e nei bambini è necessario intervenire tempestivamente in quanto la ptosi può compromettere il naturale sviluppo della capacità visiva ed impedire all’occhio di trasmettere adeguatamente le informazioni al cervello. Le ptosi congenite inoltre possono essere una delle concause che portano all’ambliopia.
cause traumatiche: la ptosi è la conseguenza di un trauma o di una ferita nella zona orbito palpebrale. Oppure può insorgere come complicanza di un intervento chirurgico nella zona oculare.
cause acquisite: la ptosi è la conseguenza di una serie di diversi fattori. Principalmente distinguiamo le ptosi causate da un difetto di trasmissione dello stimolo nervoso di un muscolo elevatore alla palpebra superiore (ptosi aponeurotiche) e le ptosi neurogene legate cioè ad una alterazione del III nervo cranico. Altri fattori che possono portare allo sviluppo di ptosi sono tumori oculari, distrofia muscolare, miastenia o malattie del metabolismo come il diabete.
Come si cura la ptosi palpebrale
Se nei casi lievi può essere sufficiente un programma di rieducazione muscolare tramite appositi esercizi oculari, nella maggioranza dei casi un intervento chirurgico atto a sollevare e riposizionare i muscoli palpebrali è la soluzione ideale per risolvere in modo duraturo il problema. Spesso tale intervento viene associato alla blefaroplastica, una valida soluzione di chirurgia estetica che elimina la cute in eccesso della palpebra superiore per migliorare l’aspetto cadente ed invecchiato del viso.
Da ricordare:
La valutazione preoperatoria deve essere particolarmente attenta e meticolosa. Non tutti i casi di ptosi possono essere corretti in modo chirurgico. Per una corretta diagnosi è necessario valutare con estrema esattezza il grado della ptosi, la funzione del muscolo elevatore, quest’ultimo fondamentale nelle motilità della palpebra.
| BLEFAROPLASTICA | ESOFTALMO | OSTRUZIONE DOTTO NASO LACRIMALE | PTOSI PALPEBRALE |