La visione binoculare è un meccanismo sensoriale che ci consente, quando guardiamo con due occhi, di vedere sempre una sola immagine.
È una perfetta collaborazione dei muscoli che fa sì che gli occhi siano sempre allineati tra loro. In condizioni normali gli assi visivi, ossia le linee immaginarie che uniscono l’oggetto con le fovee, convergono su un unico punto.
Il cervello riceve l’immagine di un oggetto da parte di ciascun occhio e le fonde in un’unica immagine. Questa capacità si definisce Fusione.
La fusione funziona solo se le immagini inviate al cervello provengono da punti retinici corrispondenti e se sono più o meno uguali per dimensioni e nitidezza.
Il nostro cervello anche se ha una notevole capacità di adattamento non riesce a fondere immagini troppo dissimili per grandezza tra loro. Se è presente un difetto refrattivo la differenza tra i 2 occhi non deve essere superiore alle 4 diottrie. Per valori maggiorri le immagini non si fondono.
Tra i due occhi esiste una certa distanza: lo stesso oggetto viene visto da due angolazioni lievemente differenti, per cui le due immagini cadono su due punti retinici non esattamente corrispondenti.
Questa lieve discrepanza favorisce quello che è considerato il massimo grado della visione ovvero la stereopsi (la capacità di percepire la profondità dello spazio).