Occlusione venosa retinica

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La retina è un sottile strato cellulare posto nella parte posteriore dell’occhio e deputato alla visione nitida e a fuoco. E’ particolarmente ricca di vasi sanguigni di apporto (sistema arterioso) e di deflusso (sistema venoso). Alcune malattie del sistema circolatorio e metabolico, la presenza di alti livelli di colesterolo nel sangue, l’ ipertensione e il diabete possono concorrere alla formazione di un’occlusione venosa retinica, un’importante patologia oculare che consiste nel blocco della circolazione ematica all’interno di una vena della retina.

Tipologie di occlusioni venose
Il blocco della circolazione ematica può interessare tutta la vena centrale della retina oppure soltanto dei rami (branche) di essa. In generale quindi si distinguono due tipologie di occlusioni:

Occlusione della Vena Centrale (Ovcr): l’occlusione coinvolge la vena retinica nella sua parte terminale, in prossimità del nervo ottico. Si suddivide a sua volta in occlusione non ischemica (il 75% del casi) e nella più rara e pericolosa forma ischemica che può rapidamente portare alla formazione di un glaucoma con rischio di perdita della vista.

Occlusione Venosa di Branca (Ovbr): l’occlusione si forma a livello di un ramo periferico della vena retinica. La persona colpita dall’occlusione percepisce (nel giro di pochi giorni o poche ore) un progressivo calo della vista dovuto alle emorragie diffuse nel tessuto retinico.

A seconda della tipologia di occlusione venosa, la sintomatologia sarà dunque più o meno grave: si va da una generica diminuzione della capacità visiva in un occhio con appannamento, offuscamento e comparsa di corpi mobili e “mosche volanti”, fino ad un’improvvisa perdita di parte del campo visivo tanto più importante quanto maggiore è l’area coinvolta dall’occlusione.

Prevenzione e terapia
Nella maggior parte dei casi l’origine di un’occlusione venosa è conducibile a problemi di ordine circolatorio che coinvolgono l’intero apparato. La prevenzione dunque è la migliore cura: controllare la pressione, eliminare il fumo, curare l’alimentazione, praticare esercizio fisico, limitare il colesterolo sono i primi passi per scongiurare, a livello generale, l’insorgere di patologie di carattere circolatorio.

Se tuttavia l’occlusione venosa retinica è già in atto è opportuno ricorrere a specifici farmaci antiaggreganti per fluidificare il sangue ed evitare altre trombosi venose.

La terapia farmacologica di ultima generazione prevede poi l’utilizzo di farmaci cortisonici iniettati direttamente all’interno del corpo vitreo che hanno un potente effetto anti-infiammatorio e riducono rapidamente l’edema provocato dall’occlusione venosa.

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