Mentre una persona cieca non ha la capacità di vedere, un individuo con ipovisione ha una vista limitata e spesso deve avvicinarsi agli oggetti per vederli chiaramente. La sua visione può essere offuscata da varie anomalie. Esploriamo le possibili terapie per questa condizione visiva e le distinzioni tra ipovisione e cecità totale.
L’ipovisione si riferisce a una diminuzione parziale della capacità visiva, spesso caratterizzata da un’acuità visiva ridotta che ostacola le attività quotidiane, sia personali che lavorative.
È complesso immaginare come una persona con ipovisione percepisca il mondo. Molti potrebbero erroneamente paragonarla a una persona completamente cieca, ma in realtà queste sono due condizioni visive distinte, ciascuna con le sue specificità.
In questo testo, cercherò di chiarire in quali circostanze una persona viene classificata come ipovedente e come si differenzia dalla cecità totale. Inoltre, discuteremo le cause di questa disabilità visiva e se esistono trattamenti o interventi per supportare coloro che vivono con una visione compromessa.
Ipovedente
1. Definizione e come vede
2. Cause
3. Sintomi
4. Diagnosi
5. Cura
Definizione e percezione visiva
L’ipovisione è caratterizzata da una riduzione parziale della capacità visiva che può influenzare uno o entrambi gli occhi, limitando notevolmente l’indipendenza di un individuo sia in ambito professionale che sociale. Conforme alle linee guida dell’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS), la disabilità visiva è determinata da due elementi principali: l’acuità visiva, che si riferisce alla capacità di riconoscere forme o due punti vicini da una certa distanza e viene spesso misurata in decimi, e l’ampiezza del campo visivo.
L’ipovisione si concentra principalmente sull’acuità visiva: secondo l’OMS, sono classificati come ipovedenti coloro che hanno un’acuità visiva nell’occhio dominante tra 3/10 e 1/20, mentre sono considerati ciechi coloro con un’acuità visiva inferiore a 1/20. In sintesi, mentre l’ipovisione indica una riduzione della capacità visiva, la cecità indica l’assenza totale di visione.
È importante notare che l’ipovisione, che può influenzare anche l’ampiezza del campo visivo, varia in termini di severità e può essere categorizzata come:
– Ipovisione moderata: con un’acuità visiva, corretta con lenti, superiore a 2/10 ma non oltre 3/10, o con un campo visivo residuo inferiore al 60%.
– Ipovisione di grado medio: con un’acuità visiva, corretta con lenti, superiore a 1/10 ma non oltre 2/10, o con un campo visivo residuo inferiore al 50%.
– Ipovisione profonda: con un’acuità visiva, corretta con lenti, superiore a 1/20 ma non oltre 1/10, o con un campo visivo residuo inferiore al 30%.
Mentre una persona cieca non ha la capacità di vedere, un individuo con ipovisione ha una vista limitata. Questa limitazione può richiedere l’uso di lenti speciali o l’approccio fisico a un oggetto per vederlo chiaramente. La percezione visiva di un ipovedente può essere compromessa da vari problemi come visione offuscata, sensibilità alla luce o difficoltà nel riconoscere dettagli e colori. Questa condizione può variare a seconda di fattori come l’illuminazione ambientale o la familiarità con un luogo, costringendo chi ne soffre a regolare continuamente la propria percezione.
Origini
Esistono molteplici motivi che possono portare all’ipovisione. Spesso è causata da problemi o danni all’occhio. Alcune delle cause comuni includono la degenerazione maculare associata all’età, il diabete e il glaucoma. Altre cause possono essere il cancro oculare, l’albinismo, danni al cervello o condizioni genetiche come la retinite pigmentosa e la cataratta. A volte, una combinazione di diverse condizioni, come la miopia, l’astigmatismo, l’ipermetropia, la retinopatia diabetica o il cheratocono, può portare a questa condizione visiva.
Se nella tua storia familiare sono presenti queste condizioni, potresti avere una probabilità maggiore di sviluppare ipovisione.
Manifestazioni
Le manifestazioni visive in un individuo con ipovisione possono variare:
– Compromissione della visione centrale: presenza di una zona non visibile al centro del campo visivo.
– Compromissione della visione laterale: impossibilità di percepire ciò che si trova ai lati, sopra o sotto il punto focale, pur mantenendo una visione centrale chiara.
– Difficoltà nella visione in condizioni di scarsa luminosità: problemi nel vedere in ambienti con poca luce come cinema o all’aperto di notte.
– Visione nebbiosa: percezione di oggetti vicini e distanti come se fossero attraverso una nebbia o un velo.
Se noti:
– Problemi nel leggere, preparare cibi o svolgere lavori di precisione.
– Una percezione di luminosità ridotta.
– Difficoltà nel riconoscere visi familiari.
– Problemi nel muoversi in sicurezza o nell’interpretare segnali stradali.
Potrebbe non necessariamente indicare ipovisione, ma è essenziale consultare uno specialista. Mantenere sotto controllo la propria vista può aiutare a identificare e correggere tempestivamente eventuali anomalie.
Valutazione
Per determinare se si ha ipovisione, è fondamentale sottoporsi a una valutazione visiva da parte di un oculista. L’esperto valuterà le tue difficoltà visive e condurrà vari test utilizzando strumenti specifici, come lenti di ingrandimento e grafici, per esaminare l’acuità visiva e la percezione spaziale.
Interventi
Le soluzioni per l’ipovisione variano in base alle sue cause. Alcune condizioni, come la retinopatia diabetica, possono essere trattate per conservare o migliorare la visione. Ad esempio, la cataratta può essere corretta con un’operazione relativamente semplice. Quando la correzione non è possibile, l’ipovisione diventa permanente. Tuttavia, molti trovano beneficio nell’utilizzo di strumenti visivi. Tra i più comuni ci sono:
– Occhiali con funzione telescopica
– Lenti che modulano la luce
– Lenti per ingrandire
– Magnificatori manuali
– Sistemi di visione a circuito chiuso
– Prismi per la lettura
Alcune persone affette da retinite pigmentosa possono beneficiare della protesi retinica Argus II. Questo dispositivo può parzialmente ripristinare la visione in chi l’ha perduta, permettendo ad alcuni di navigare autonomamente in ambienti vari, distinguere tra biancheria chiara e scura, o addirittura leggere caratteri di grandi dimensioni. Gli strumenti non ottici, progettati specificamente per chi ha problemi visivi, possono anche offrire un notevole aiuto.